lunedì 31 maggio 2010

Lettera aperta ad HARUKI MURAKAMI dopo aver letto KAFKA SULLA SPIAGGIA, e in attesa della pubblicazione del super mattone 1Q84, già considerato the best of the best

Venezia, 31/05/2010


Haruki, ti giuro, vorrei davvero spezzarla una lancia in tuo favore, ma non mi rendi la vita facile!

Ho cominciato a leggerti quando non ti cagava nessuno. Ora sei lo scrittore giappo più famoso al mondo, ogni paio d'anni ti candidano per il Nobel, persino i recensori del NY Times Book Rewiew si spellano le mani ogni volta che esce un tuo  libro.

Ma Haruki, devo dirtelo, sono 15 anni che non ne scrivi uno decente.

domenica 30 maggio 2010

Microcarver - 6

- Piove, disse lui.
Proprio in quell'istante il bambino si mise a piangere e un'anatra dal torrente vicino si alzò in volo.
Lei guardò il bambino, come fosse stata colpa sua.

venerdì 28 maggio 2010

Rassegnazione stampa

Ovvero il web letterario italiano letto e commentato in comodità per chi non c’ha ancora l’Ipad (prima di tutto: vergogna! Poi inchinatevi di fronte a Steve Jobs, miscredenti)

giovedì 20 maggio 2010

Non tutti gli aperitivi. Preambolo, 4/4

Un paio d’ore dopo veniamo spazzati fuori da questo bar criminale, senza etica e senza-dio, e dallo spazio porticato ad esso afferente; e ci ritroviamo a vagare in cerca di alimento ancora. Qui le cose, nella mia ricostruzione mentale, si confondono un po'

mercoledì 19 maggio 2010

martedì 18 maggio 2010

Non tutti gli aperitivi. Preambolo, 2/4

Questo era poche ore prima – una decina d'ore prima, o qualcosa del genere. Poi c'è stato uno zigzagare per il centro del quale – ne sono sicuro - potrei con sicurezza ridescrivere i vettori, ritracciare le trajettorie, i moventi, e le causali di spesa - soprattutto quelle. Avrei solamente da pensarci un attimo: un attimo.

lunedì 17 maggio 2010

Non tutti gli aperitivi. Preambolo, 1/4

Non tutti gli aperitiviCome ci assicurano i più autorevoli de' testi antichi - e ci confortano in questo il sapere pratico e l’uso cotidiano delle genti - non tutte le radici di ginseng recano beneficio e giovamento allo stesso modo – anzi: soltanto le radici provenienti da una remota regione del sud-est della Cina – o del sud-ovest, forse? - soltanto cioè quelle, di radici, cresciute in una regione che si raggiunge, per obbligo di stereotipo, esclusivamente dopo tortuosi e impervi percorsi di montagna,

venerdì 14 maggio 2010

Da lunedì 17 maggio, su Sanjuro

Così senza troppo tergiversare paghiamo il bevuto, ci alziamo, e pochi minuti dopo già siamo qualche piazza più a nord – in una piazza di solito negletta: infrequentata e infrequentabile – a bere questi famigerati, criminali, trucibaldissimi spritz a un euro: a un euro: dove lo spritz a un euro è quel burrone di plastica trasparente croccante dal quale cadendo l’etica di un ristoratore si sgretola in piccolissimi frammenti: che hanno la tessitura del nócciolo dell’oliva, le stesse rughe fortemente incise.

NON TUTTI GLI APERITIVI. L’attesissimo romanzo a puntate di davide zambon: così attesissimo che l’autore stesso iniziava a spazientirsi.

giovedì 13 maggio 2010

Sul perché i giovani scrittori italiani non hanno niente da dire

Hai 10 anni.
Sei nato a San Francisco, in California.
La tua casa è vicino al Golden Gate Park, a due passi dall’imbocco di quella baia in cui Jack London da ragazzino pescava ostriche di frodo.
Hai avuto un’infanzia come tutti: amici, scuola, genitori. Nulla di particolare.
Nel 1938 una lieve tonsillite.
E' iniziata con un normale raffreddore, un po' di mal di gola, qualche linea di febbre. Nulla di preoccupante. Una banale infezione delle vie aeree – ha detto il medico.
E’ passata in pochi giorni.
Qualche tempo dopo, una domenica passata a giocare con gli amici e la sera ti sentivi tutto indolenzito. Le ginocchia, i gomiti, le caviglie. La notte ti sei svegliato febbricitante e in preda al panico, il cuore che batteva come dopo una corsa.
Il medico è venuto di nuovo. Ti ha visitato con cura.
Febbre reumatica – ha detto preoccupato. – Nei bambini spesso causa artrite alle articolazioni e soffio al cuore. E’ necessario il ricovero.
Papà e mamma ti hanno portato allo Stanford Children’s Convalescent.
Ci sei rimasto un anno intero.

domenica 9 maggio 2010

Microcarver - 5

Quando lavorava al computer, Ettore si estraniava. Sua moglie allora si rigirava nel letto ogni volta che lui premeva sui tasti, sperando che la notasse. Tutte le sere il gatto portava a casa un animale morto diverso.

venerdì 7 maggio 2010

Critica prescrittiva

VENERE PRIVATA di Giorgio Scerbanenco

Per uno scrittore è sempre molto pericoloso voler ambientare una propria storia nel mondo dell'arte contemporanea; quello che si rischia di solito è di infilare una serie di scene involontariamente esilaranti, oppure di ammorbare il lettore con pagine e pagine di allegorie suppostamente crossmediali con le quali esprimere il proprio disgusto per la spesonalizzazione della società contemporanea (qualcuno ha detto il DeLillo?). Lo Scerbanenco, qui, prova il doppio carpiato, smaltando assieme arte classica, body art estrema, favola morale e poliziottesco anni 70 (concessione, quest'ultima, a una concezione della letteratura gggiovane e contemporanea molto in voga qualche anno che fu, propugnata dal solito manipolo di debosciati che invece di leggersi, chessò, il Proust, si erano sorbiti sornioni il Machiavelli (Loriano) o gli Fruttero e Lucentini (ricavandone tutto lo sbagliato possibile)). Di carne al fuoco, dicevo, ce n'è davvero molta, e lo Scerbanenco si muove tutto sommato con agilità fra riletture di sculture classiche, denuncia del mercato dell'arte, spettacoli burlesque meneghini e un protagonista, il Duca, che chiaramente si rifà al Bowie prima maniera (gran fantasia, eh), tutto truccone e parruccone e performative art. Peccato solo che la somma di queste parti non vada a costituire alla fine un tutto omogeneo, lasciando il romanzo come monco di qualche parte (da attribuire forse a qualche editor troppo interventista? o semplicemente troppo maldestro).

giovedì 6 maggio 2010

Una geisha moderna

Se di generalizzazioni generalizziamo allora ecco che, in questo caso, generalizzassimo. Non esistendo, presumo, un corrispettivo maschile di geisha, il lettore dovrà farsi carico di  approssimare per eccesso il genere femminile a quello maschile. Inoltre, ogni commesso, perché di ciò ci si accinge a generalizzare, ha in sé i geni della commessa.

martedì 4 maggio 2010

Microcarver - 4

- Ho bisogno di un goccio - disse Michele.
- Non c'è niente - rispose lei senza neppure girarsi. Tagliava le zucchine.
- Cosa?
- Ho buttato via tutto - disse, pulendo la lama del coltello sul grembiule.
Michele aprì l'armadietto e fissò il vuoto per quasi due ore. Si sentiva sudato dentro.

lunedì 3 maggio 2010

Il deserto di Sonora è un pezzetto di terra grande quanto l’Italia, al confine tra Messico e Stati Uniti.

E’ un deserto anomalo. Niente dune, niente sabbia a perdita d’occhio. Questo è il deserto dei grandi film western: cactus, arbusti, cespugli portati dal vento. Gli aridi bassopiani di mesquite e cresoto sono tagliati da profondi canyon di quercia e sicomoro.

La temperatura media sfiora i 40°C ma non mancano le zone umide, complici la vicinanza dell’oceano, le sorgenti naturali e un secolare lavoro di canalizzazione portato avanti dagli indiani Hokokam.

E’ qui, tra ruscelli, sorgenti e canali di scolo che vive il bufo alvarius.