giovedì 1 luglio 2010

Rassegnazione Stampa

Ovvero il web letterario italiano compendiato e riassunto con consumato sarcasmo critico (sono consigliati, durante la lettura, gotto di cabernet e toscanello smozzicato)



-Nazione Indiana. Il questionario sulle responsabilità dell’autore, chevvelodicoafare. Il sunto del posizionamento di Franz Krauspenhaar su Nori è: ma sì, ma dai, ma in fondo; per Enrico Palandri: why not?; per Giorgio Vasta: Charlie Brown fa bene a provare a calciare la palla che Lucy poi gli sottrae al momento cruciale. Sul fronte recensorio, il Belpoliti s’è preso l’ingrato compito di ciucciarsi tutti i finalisti dello Strega: pollice verso per Acciaio (e qua siam d’accordo); semaforo verde per Accanto alla tigre (anche se ad essere veramente fulminante, di questa recensione, è l’unico commento di tale Josip: “Uno dei libri più inutili degli ultimi 20 anni.”); parte bene ma poi s’ingolfa verso la fine Hanno tutti ragione (che qua invece si ritiene gran brutto dall’inizio alla fine); è ingolfato all’inizio ma poi ingrana bene Tutta mio padre; un po’ sciapo ma si lascia leggere Canale Mussolini. Giampaolo Simi parla di due film di Soldini e Lucchetti nei quali si tenta di ricucire lo strappo, a detta del Simi, fra intellettuali e rappresentazione del ceto medio negli ultimi anni di cinema italiano – strappo che non sarà certo recuperato da un paio di inquadrature di mobili marca Mondo Convenienza, ma da opere come Butterfly Zone, sulla quale qua ci sentiamo di puntare tutto il puntabile (l’annunciato capolavoro filmico è stato segnalato dal Giovane Cinefilo). Assì, e la querelle Saviano – Dal Lago, esposta, enucleata, ammollata e centrifugata fin nelle minime virgole nell’intervento di Helena Janeczek, secco e breve come suo solito (è comunque già pronta la prossima querelle Saviano – nomedelleditoriaitaliana (Max) ché un mese senza Saviano vs Il Mondo non possiamo stare); in relazione al posto della Janeczek è molto più interessante leggersi questo intervento di Milingo su Il Grande Roe (e già che ci siete, leggetevi pure un sunto con analisi sul caso Luttazzi e una lettera a una prof delle medie).

-è uscito il secondo numero di Follefelfo, e una letta se la merita tutta.

-su il Primo Amore c’è da segnalare una buona lista di Paolo Vitolo per chi voglia di iniziare a visitare il mondo del jazz, e una alquanto ossequiosa intervista a uno stranito Moltheni (il post in sè non è male: fa ridere come nell’intervista le domande siano lunghe e complesse il doppio delle risposte; se poi fosse stata più breve, e se Moltheni avesse insistito meno su certi pezzoni d’invettiva, si sarebbe potuta evitare quella sensazione da “io so’ io e voi nun siete ‘ncazzo” che traspare via via sempre più pesantamente nel corso dell’intervista stessa). Stendiamo invece agghiacciati un velo sulla lettera firmata dagli autori che pubblicano per Einaudi contro la legge bavaglio (“siamo solo parole, siamo parole sole”... un costrutto che farebbe ribrezzo anche a Nilla Pizzi. Se da tutto questo consesso di gran scrittori della contemporaneità italica è uscita una scartina del genere, c’hai voglia che poi la gente sul cesso più della Settimana Enigmistica (a voler essere ottimistici) non si porta. Ce lo meritiamo, l’ennesimo quesito della Susy).

-su Teflon c’è un interessante compendio di annunciate apocalissi.

-nuovo, bel post della serie “Seminario sui luoghi comuni” di Francesco Pacifico su minima & moralia (tutti gli altri articoli della categoria li trovate in coda al post; si tratta di ottimi testi sia per avere un’introduzione minima a opere famose che magari non si son mai lette, sia per rileggere qualche passaggio di tali opere grazie alle fresche e precise annotazioni del Pacifico).

-scontro fra titani! Matteo Bordone tira le orecchie a Tiziano Scarpa che gli risponde a modino e fa sentire il Bordone come uno che ha messo le mani nella marmellata e poi questa si è inaspettatamente solidificata, costringendolo così a stare lì in corsia d’attesa al pronto soccorso vicino al bimbo con la testa incastrata nel vaso dei biscotti e alla coppia d’amanti estremi con problemi relativi a barattoli senza tappo e una errata valutazione dell’effetto ventosa.

-apre Scrittori in Causa, un blog che si propone come “organismo di informazione e tutela legale per autori”. A parte i toni da sindacato rampante fuori tempo massimo (soprattutto in quest’epoca di protettorato marchionniano), i post presenti al momento sono degli spaccati interessanti sul dietro le quinte del lavoro editoriale, su tutte quelle impalcature che stanno dietro-sopra-sotto al prodotto librario.

4 commenti:

  1. dio mio, ma la querelle scarpa-bordone è imbarazzante! in questo caso c'ha pure ragione scarpa, ma già il fatto che si metta a rispondergli non è un buon segno.
    mamma mia.

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  2. dave, a dir poco. L'entrata in campo di Bordone, l'intellettuale da soggiorno ikea più alternativo che la piazza finto-indie mediatica offra al momento, è stata, come hai scritto, imbarazzante (ma un po' come la maggior parte gli interventi che fa, se si va a leggere con attenzione: la sagra del punto di vista che si vorrebbe chiamar fuori grazie a un paio di bislacche trovate stilistiche, ma che alla fine risulta essere una chiosa superflua ad argomenti altrettanto superflui). Che poi Scarpa abbia risposto da professorino gentile (quello che viene lì con il registro e ti mostra tutti i più e i meno e gli asterischi del quadrimestre e te li spiega pure con pacato e implacabile procedere) non mi ha sorpreso più di tanto - più che altro mi è sembrata una conferma dell'andazzo che ha preso (fermo restando che, nella questione, anche io sto dalla parte di Scarpa).

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  3. la cosa più bella è stata vedere come abbia risposto scarpa sul roe convinto che fosse accusato di plagio. avrà la coda di paglia?

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  4. federico, potrebbe anche essere - e se fosse più d'una?

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